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La seduzione empatica

di Angela e Roberta

"Diventare seducenti è una conquista personale che ha inizio con l'audacia di essere se stessi"
(J.C.Hagège)


Sedurre è termine che deriva dal latino "seducere", parola composta di "sed" (che significa "a parte") e "ducere" ("condurre, menare, separare", ossia condurre fuori dal retto cammino, condurre in disparte). In pratica, letteralmente significa che chi viene sedotto viene portato fuori dalla strada che percorreva, portato in disparte, trasportato verso qualcuno al quale difficilmente può opporre resistenza (Carotenuto, 1996).
Si può così facilmente evincere che il termine seduzione racchiude in sé una certa ambiguità, visto che da una parte si riferisce alla capacità positiva di suscitare un interesse o una attrazione, mentre dall'altra parte sottintende il potere negativo di circuire un "Altro" grazie all'inganno. Ed essere attratti e portati lontano dal proprio sé, magari dopo anni passati a pianificare e progettare il futuro, non comporta certo quella sicurezza alla quale l'essere umano tende e anela (Carotenuto,1996).
Ma è anche attraverso la seduzione che la vita, in alcune occasioni, è capace di regalarci qualcosa di inaspettato; ad esempio uno sguardo diverso, particolarmente ricco di significati antichi, oppure un incontro in grado di rapirci (letteralmente) e portarci Altrove, in luoghi sconosciuti per sperimentare sulla nostra pelle - in un delicato e irrefrenabile mix - la paura e il desiderio, spesso sovvertendo l'ordine nel quale viaggiava la nostra vita fino, a volte, a stravolgere la regolarità di sentimenti stabilizzati.
Così succede che si può essere catturati da un Altro capace di catalizzare il volere intimo e, quasi improvvisamente,non ci si sente più soli: le esigenze del nuovo attore ci compaiono nitide sul grande schermo della vita, e quando questo si verifica la mancanza dell'Altro emerge, il desiderio si accende. E' così che l'incantesimo magico della seduzione si compie(Carotenuto,1996).
Seguendo uno schema molto ristretto, in genere nel gioco della seduzione vengono riconosciuti due ruoli diversi: il seduttore (l'attivo, colui che agisce)e il sedotto (il passivo, quello che subisce). Invece, in realtà, il sedotto e il seduttore sono entrambi protagonistidella loro storia, si scambiano vicendevolmente il ruolo e "danzano" insieme, seguendo un ritmo particolare: quello dettato dalla"musica" dei loro incontri, suscitando il desiderio senza mai appagarlo (Giusti, Bianchi, 2012).
Morale: è proprio "l'irrangiungibilità" (Carotenuto, 1996) di quel desiderio che lo mantiene vivo: il seduttore "avanza" e il sedotto decide se permettere o meno quell'andare verso di lui.
Ancora: il seduttore propone e chiede, mentre il sedotto ha il potere di scegliere se donarsi o negare la propria presenza. Ognuno dei due protagonisti detiene la responsabilità di continuare o meno ad esercitarsi in questa autentica arte o di fermare l'idillio,definendone la sequenza desiderata e decisiva.
Tra di loro i due attori interagiscono con un linguaggio indiretto, obliquo, diverso, espresso con messaggi velati e che si fonda su sottili forme allusive piuttosto che attraverso punti di domanda. Si tratta di una dialettica intrigante attraverso la quale le dichiarazioni esplicite sono bandite e dove è importante - a seconda delle reazioni che ne conseguono - poter riaggiustare il tiro . Va da sé che in situazioni del genere la comunicazione non verbale riveste particolare importanza: sono il corpo, lo sguardo, il contatto visivo, il sorriso, la postura, la prossemica, i micromovimentia ricoprire il compito di comunicarequello che le parole non possono (né devono) dire (Giusti, Cinti Luciani, Menza, Rinaldi, 2009) .
Una comunicazione che, in alcuni casi, sfugge al controllo volontario; un esempio è dato dalla dilatazione delle pupille (Morris, 1977), che rappresenta un segnale inconsapevole sia in chi emette il messaggio siain chi lo riceve. A questo proposito dai studi effettuati si è potuto dimostrare come la dilatazione della pupilla sia collegata alla presenza di uno stimolo attraente, con l'effetto di suscitare l'interesse (Giusti, Ticconi, 2006).
Quindi, nella seduzione il linguaggio non verbale gioca un ruolo centrale: una "danza" che non è condizionata da limiti di età o di sesso, di tempo o di spazio, e il suo segreto è racchiuso nella riscoperta dei propri sensi, delle proprie emozioni enell'integrazione tra mente e corpo. Ogni individuo, fin dai primi giorni di vita, è dotato delle conoscenze istintive utili a far vivere le proprie modalità seduttive; ad esempio, basta osservare un bambino per rendersi subito conto delle qualità che mette in campo per assicurarsi protezione e cura: lo fa con il sorriso, il pianto, aggrappandosiai genitori perché gli stiano vicino (Carotenuto,1996).
All'inizio di un rapporto quello che spinge due soggetti a ritrovarsi "vicini" è l'attrazione fisica, poi sono le affinità elettive a delineare i confini della relazione. Chi vuole sedurre cerca di attrarre verso di sé con uno sguardo o con un sorriso, e di stimolare il desiderio di avvicinarsi soddisfacendo la propria voglia di condivisione e di incontro. Successivamente, il seduttore - nella consapevolezza di quanto avviene a livello emotivo - attinge al proprio coraggio, al senso di responsabilità e compie l'azione di accostarsi. Solo poi si entra nel contatto "pieno" dell'esperienza: in pratica, si "entra" nell'Altro,e si permette a questi, a sua volta, di entrare (Giusti,Cinti Luciani, Menza,Rinaldi, 2009).
Ma per permettere tutto questo è necessario sedurre empaticamente consentendo il rinnovamento del partner, velando le sue mancanze e sottolineando i suoi punti di forza, condividendone idee ed emozioni. In questo senso la seduzione alimenta l'attesa e favorisce il rito preparatorio a quello che si può giustamente definire un idillio immaginario (Giusti, 2012).
E' necessario avere la capacità di vivere lo stesso ritmo dell'Altro in maniera naturale, imparando i passi della sua danza per poi ballare insieme, riflettendo la sua fantasia, diventando l'oggetto e (soprattutto) il soggetto del desiderio (Recalcati, 2012).
Se nella relazione con un Altro si desiderano comprendere i significati profondi celati nel suo mondo interiore senza la presunzione di voler formulare giudizi, allora questa è l'opportunità quasi unica di vivere e far vivere una esperienza assoluta e talmente potente da essere in grado di promuovere cambiamenti funzionali al benessere.
Naturalmente, ci si riferisce ad sorta di "ascolto attivo" che necessariamente deve essere empatico, partecipativo e attento alla componente affettiva. Carl R. Rogers (1983) sosteneva che quando siamo impegnati nell'arte dell'ascolto attivo mettiamo in campo diverse parti di noi - la vista, il silenzio, l'udito, il linguaggio, il corpo - ed è questo quello che contribuisce alla creazione di una relazione autentica (Giusti, Perfetti, 2004).
Quando si appagano i bisogniemotivi dell'Altro si partecipa alla costruzione di un legame forte e profondo, e si offre così a se stessi - e all'Altro da me - la possibilità di sedurre e farsi sedurre scambiandosii ruoli, in un artificio di vigorosa vitalità (Giusti, 2012).
Entrambi - il seduttore e il sedotto - possono Ascoltare e Ascoltarsi, entrando delicatamente nei rispettivi universi riconoscendo all'alterità il suo ruolo principe camminando insieme, ognuno con i propri tempi, sul sentiero della consapevolezza di sé e della conoscenza reciproca.
Come avviene nel gioco seduttivo, così anche nel processo di counseling la dimensione dell'empatia, dell'ascolto attivoe il ruolo dell'alterità sono aspetti che rappresentano il substrato della relazione di aiuto.
Il processo di counseling, come sostegno e potenziamento delle risorse individuali è finalizzato ad agevolare l'espressione globale dell'individuo, delle sue abilità comunicative, relazionali e interpersonali. Il focus sulle modalità interattive del cliente passa attraverso l'unità corpo-mente e si esplicita in una consapevolezza costante di sensazioni, emozioni e azioni comportamentali.
Questo processo globale coinvolge la funzionalità del cliente tanto quanto quella del counselor;si sviluppa nella dimensione del tempo presente della relazione d'aiuto che lega la diade in un processo dinamico orientato alla realtà dei fenomeni esperiti dal cliente.
Il counselor offre un atteggiamento empatico, presente a se stesso e all'altro in un esserci significante orientato alla comprensione del "come"il cliente entra e mantiene il contatto nella relazione.
Tra le capacità professionali che distinguono l'efficacia di un intervento di counselingtroviamo i requisiti personali richiesti per saper condurre una relazione collaborativa, orientata a potenziare il benessere individuale attraverso competenze relazionali che si sostanziano in abilità multidimensionali quali: capacità riflessiva, attitudine empatica, autenticità, flessibilità, coerenza, capacità comunicative, atteggiamento collaborativo (Giusti, Spalletta, 2012).
Queste abilità personali, affinate e potenziate dalla formazione, sono "strumenti" che si traducono in competenze all'interno di un processo relazionale simmetrico di tipo dialogicoe si concretizzano attraverso atti comunicativi finalizzati a promuovere uno stile di vita adattivo, a potenziare le risorse individuali, tra le quali è compresa "la capacità seduttiva".
La dimensione relazionale caratterizzata dall'atteggiamento empatico del counselor è di per sé capacità di sedurre, ovvero di attrarre l'Altro e mantenerlo in una relazione collaborativa orientata ad un risultato, raggiungibile e misurabile, concordato.
In tal senso, attraverso l'alleanza empatica, si realizza quell'alchimia relazionale che consente a due individui di stare in un processo di scambio finalizzato ad uno scopo, che nel counseling è rappresentato come il benessere del cliente.

Bibliografia
Carotenuto A., (1996), Riti e miti della seduzione, Bompiani, Milano
Giusti E., (2012), Seminario sulla Seduzione, Roma
Giusti E., (2010), Passione e Saggezza, Sovera, Roma
Giusti E., Perfetti E., (2004), Ricerche sulla felicità, Sovera, Roma
Giusti E., Elide B., (2012), Evolvere rimanendo insieme, Sovera, Roma
Giusti E.,Cinti Luciani A., MenzaD.,Rinaldi L., (2009), Persuasione e Seduzione, Sovera, Roma
Giusti E., Spalletta E. (2012), Psicoterapia e Counseling: comunanze e differenze, Sovera, Roma
Giusti E., Ticconi G., (2006), La comunicazione non verbale, Scione Ed., Roma
Morris D.,(1997), L'uomo e i suoi segni, Mondadori, Milano
Recalcati M.,( 2012), Ritratti del desiderio, Raffaello Cortina, Milano
Rogers C., (1983), Un modo di essere, Martinelli, Firenze